Indymediare noblogs

Un tragico giorno Indymedia italia venne chiusa.
La mia vita non cambiò di una virgola.
Qualche mattina dopo in un bar incontrai due figuri che sapevo coinvolti nella nuova piattaforma di blogging indipendente noblogs:

"Disgraziati" li ammonii "in pieno riflusso movimentista, fornite uno strumento perfetto per assecondare gli umori di compagni e fratelli frustrati, scazzati e biliosi! I blogs come micromedia individuali ed autistici in cui rinchiudersi ed infunghire, riprendere gli hobby trascurati per la militanza e, di tanto in tanto, sfogare il corsivista represso che è in ognuno di noi"

Già mi figuravo una nave con centinaia di volti affacciati ad altrettanti oblò, taluni preoccupati, taluni indifferenti, altri intenti ad articolare invettive che nessuno avrebbe sentito. Titanic era il nome della nave!
Uno dei figuri inzuppò il cornetto nel cappuccino, per nulla scosso dagli scenari che delineavo. Rispose che le finalità non erano certo quelle di sottostare alla moda del media personale, dell'esibizionismo virtuale e dell'autonarrazione ombelicale tipicamente bloggistiche. L'esperimento era solo iniziato, il percorso era down-top. Noblogs era come un brodo primordiale pullulante di microorganismi che lentamente si sarebbero organizzati ed evoluti in forme più complesse. L'obbiettivo era fornire dapprima le funzioni basilari di pubblicazione personale e successivamente creare modalità di aggregazione ed interscambio di contenuti.

Il ragionamento mi convise quanto la metafora, il newswire indymediano, affollato palcoscenico per troll e groppuscoli sparacomunicati andava sostituito con qualcosa di radicalmente diverso. Qualcosa che doveva integrare gli elementi migliori del chiacchieratissimo web 2.0 evitando quelli più inquietanti.

Le mie tesi d'aprile
Una breve wishlist di cose che nella mia fervida immaginazione sono relativamente semplici e che potrebbero aumentare parecchio le funzionalità della piattaforma come medium collettivo.

L'home page. Nei "lastest post" devono essere indicate la provenienza (nome del blog) e possibilmente le categorie che lo identificano. Perchè andare a tentoni, in base a titoli o ad un numero che non so cosa rappresenti?

I newest blog sono i meno interessanti. Non è possibile filtrare nei lastest post il primo messaggio di default e far comparire i nuovi arrivati nel momento in cui viene inserito il primo post effettivo?

Le categorie riferite ai blog sono terribilmente limitative. Non è possibile assegnare più categorie ad uno stesso blog e/o lasciar creare dei tag liberi da associare alla propria pagina?

Post. Non è possibile aggiungere un campo per il freetagging in aggiunta alle categorie? In questo modo si avrebbe una maggiore varietà di parole chiave associate ai contenuti. Mi sembra incredibile che non esista un plugin del genere in lifetype (non esiste lo so).

Pubblicazione in home page. Non è possibile creare una specie di newswire in home page? Si potrebbe aggiungere un checkbox nella pagina di pubblicazione che reciti "rendi visibile nel newswire" in modo che la gente possa catalogare autonomamente i post che ritengono di interesse *veramente* pubblico.

Il passo successivo, l'utopia: blogging strutturato e microformati. Spero di dedicarci presto un post.

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One Response to Indymediare noblogs

  1. foo says:

    car*, concordo assolutamente con le tue osservaqzioni e auspico che vengano presto prese in esame dai fautori (o dovrei dire DAL) di questa ottima piattaforma: dovete darci la possibilita’ di attribuire senso nostro a cio’ che passa per questo portale…la blog-atomizzazione e’ dietro l’angolo

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